La recente sentenza n. 20834 del 1 marzo 2023, depositata il 16 maggio 2023, ha sollevato importanti interrogativi riguardo alla valutazione degli atti all'interno del giudizio abbreviato. Questa decisione della Corte di Cassazione affronta in modo significativo la questione della nullità degli atti e della loro utilizzabilità, stabilendo principi fondamentali che meritano di essere analizzati con attenzione.
Il caso in esame riguarda l'imputato O. P.M., e si concentra sulla questione della validità delle prove presentate nel corso del procedimento. In particolare, la Corte ha dovuto esaminare se potevano essere valutati atti che presentavano vizi di nullità assoluta o inutilizzabilità patologica.
Un aspetto cruciale della sentenza è rappresentato dalla massima che afferma:
Atti viziati da nullità assoluta o da inutilizzabilità patologica - Valutazione - Esclusione - Ragioni - Fattispecie. In tema di giudizio abbreviato, non possono formare oggetto di valutazione gli atti affetti da nullità assoluta e da inutilizzabilità patologica, non essendo prevista alcuna deroga alla rilevabilità di ufficio ed alla insanabilità di tali vizi. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto inutilizzabile "erga omnes" la deposizione resa dal soggetto escusso dalla polizia giudiziaria in qualità di persona informata sui fatti, che, invece, avrebbe dovuto essere sentito, sin dall'inizio, in veste di indagato).
Questa formulazione pone l'accento sull'impossibilità di considerare come validi atti che presentano vizi di nullità assoluta, evidenziando che tali vizi devono essere rilevati d'ufficio dal giudice. La Corte ha, infatti, escluso la possibilità di sanare vizi di tale portata, i quali compromettono non solo il singolo atto, ma l'intero processo.
Le implicazioni di questa sentenza sono molteplici:
Questa decisione si inserisce in un contesto giuridico più ampio, richiamando norme del Nuovo Codice di Procedura Penale, come gli articoli 63, 179 e 191, che trattano rispettivamente della nullità degli atti e dell'inutilizzabilità delle prove.
In conclusione, la sentenza n. 20834 del 2023 rappresenta un'importante tappa nella giurisprudenza italiana riguardo al giudizio abbreviato. Riafferma la necessità di rispettare i diritti degli imputati e di garantire l'integrità del processo penale. La rilevazione di vizi di nullità deve essere un principio cardine, non solo per assicurare l'affidabilità del sistema giuridico, ma anche per proteggere i diritti fondamentali degli individui coinvolti nel processo.