La recente sentenza n. 34548, depositata l'8 agosto 2023, offre un'interessante riflessione sulla tematica del sequestro preventivo ai fini di confisca, con particolare attenzione al concetto di estraneità al reato. In questo articolo, analizzeremo i punti salienti della decisione, ponendo l'accento sulla buona fede del soggetto coinvolto e sull'assenza di vantaggi derivanti da attività illecite.
Il sequestro preventivo è una misura cautelare che consente di sottoporre a vincolo i beni potenzialmente frutto di reati, con l'obiettivo di prevenire la dispersione del patrimonio illecito. Tuttavia, la legge italiana, in particolare l'articolo 240 del Codice Penale, stabilisce che tale misura non può essere applicata nei confronti di soggetti estranei al reato, ovvero persone che non abbiano tratto vantaggi o utilità da attività illecite.
Sequestro preventivo ai fini di confisca - Persona estranea al reato - Nozione - Assenza di vantaggi ed utilità e buona fede - Necessità - Fattispecie. In tema di sequestro preventivo ai fini di confisca, è persona estranea al reato, nei confronti della quale tale misura di sicurezza non può essere disposta ex art. 240, commi secondo e terzo, cod. pen., il soggetto che non abbia ricavato vantaggi e utilità dal reato e che sia in buona fede, non potendo conoscere, con l'uso della diligenza richiesta dalla situazione concreta, l'utilizzo del bene per fini illeciti. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso il requisito dell'estraneità nel caso del coniuge dell'imputato con lo stesso convivente, comproprietario di un immobile locato da anni a fini illeciti).
La Corte ha chiarito che la nozione di persona estranea al reato si applica a coloro che, in buona fede, non hanno ricevuto alcun vantaggio dall'illecito. Nel caso specifico, la Corte ha negato l'estraneità al reato per il coniuge dell'imputato, comproprietario di un immobile utilizzato per fini illeciti. Questo aspetto è cruciale, poiché evidenzia che la semplice buona fede non è sufficiente se non è accompagnata dall'assenza di qualsiasi legame con il reato.
Questa sentenza ha importanti implicazioni non solo per il diritto penale, ma anche per il diritto civile, poiché tocca il tema della protezione dei diritti patrimoniali. È fondamentale che i soggetti coinvolti in situazioni di questo tipo comprendano che la loro buona fede non può essere un'ancora di salvezza se sono in qualche modo collegati all'attività illecita. Pertanto, è consigliabile:
Il caso in esame ci invita a riflettere sulla responsabilità individuale e sull'importanza di adottare comportamenti diligenti, per evitare di trovarsi coinvolti in situazioni giuridiche complesse.
In conclusione, la sentenza n. 34548 del 2023 rappresenta un importante tassello nella giurisprudenza italiana in materia di sequestro preventivo e confisca. Essa ribadisce l'importanza della buona fede, ma anche la necessità di dimostrare l'estraneità al reato attraverso la prova dell'assenza di vantaggi illeciti. Gli avvocati e i professionisti del settore legale devono prestare particolare attenzione a questi aspetti per garantire la tutela dei diritti dei propri assistiti.