Analizziamo la cruciale Sentenza 11456/2025 della Cassazione che ridefinisce i confini della buona fede del terzo proprietario nell'ambito della confisca di beni asserviti alle associazioni mafiose, sottolineando l'importanza dell'esercizio diligente dei diritti di proprietà di fronte a usi illeciti. Un'analisi fondamentale per comprendere la lotta alla criminalità organizzata.
La Cassazione, con la sentenza n. 16088/2025, chiarisce i confini della legittimazione del terzo proprietario a opporsi al sequestro e alla confisca obbligatoria del mezzo impiegato in un reato di gestione illecita di rifiuti, concentrandosi sul concetto di "buona fede".
La Cassazione stabilisce l'obbligo di intervento per il terzo proprietario con sentenza irrevocabile nei procedimenti di prevenzione patrimoniale, rafforzando le garanzie individuali e la certezza del diritto.