Il dibattito sulla natura pubblica o privata dei servizi essenziali è sempre attuale. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17474, depositata l'8 maggio 2025, ha fornito un chiarimento cruciale sulla qualificazione del servizio di mensa universitaria. Questa decisione è di grande interesse per la comunità studentesca e per chiunque si interroghi sulla tutela del diritto allo studio in Italia, delineando le precise responsabilità legali.
La vicenda giudiziaria ha coinvolto l'imputato C. C., accusato del delitto di interruzione di un ufficio o servizio pubblico, ai sensi dell'articolo 340 del Codice Penale. La questione centrale, già oggetto di pronuncia da parte della Corte d'Appello di Bologna e poi parzialmente annullata dalla Cassazione, riguardava la qualificazione del servizio di mensa universitaria fornito nella Regione Emilia-Romagna. Era un servizio pubblico, pur essendo gestito da un soggetto privato?
Va qualificato come servizio pubblico il servizio di mensa universitaria assicurato dalla Regione Emilia-Romagna, in quanto oggetto di regolamentazione pubblicistica e rientrante tra le finalità istituzionali della Azienda regionale per il diritto agli studi superiori, istituita con legge 27 luglio 2007, n. 15, per la gestione del sistema integrato di interventi e servizi strumentali a dare attuazione al diritto allo studio universitario e all'alta formazione, senza che osti a tale qualificazione la struttura privata della società aggiudicataria. (Fattispecie in tema di delitto ex art. 340 cod. pen.).
La Corte, presieduta dal Dott. E. A. e con estensore la Dott.ssa S. R., ha chiarito che un servizio di mensa universitaria è pubblico se:
La natura pubblica del servizio, dunque, non è alterata dalla gestione privata. La mensa è strumentale al diritto allo studio (Art. 34 Cost.) e la sua interruzione configura un'offesa a un interesse pubblico, sanzionabile penalmente secondo l'articolo 340 c.p.
La sentenza n. 17474/2025 costituisce un precedente importante. Ribadisce che la qualificazione di un servizio come pubblico dipende dalla sua funzione e inquadramento normativo, non dalla natura del gestore. Ciò implica:
In un'era di esternalizzazione, questa pronuncia sottolinea l'importanza di salvaguardare la finalità pubblica di certe attività, garantendo che l'interesse collettivo prevalga. La Cassazione ha così rafforzato un principio cardine della nostra Costituzione, a tutela del diritto allo studio.