La sentenza n. 14583 del 2 marzo 2023, emessa dalla Corte di Cassazione, ha sollevato importanti questioni riguardanti la procedura di condono edilizio, in particolare per gli immobili danneggiati da eventi sismici. In questo articolo, analizzeremo il contenuto della sentenza, i suoi effetti e le norme applicabili, cercando di rendere il discorso accessibile a tutti.
La procedura di condono edilizio è regolata dal Decreto Legge n. 109 del 2018, convertito in legge n. 130 dello stesso anno. In particolare, l'articolo 25 introduce una procedura acceleratoria per le domande di condono già presentate, rivolte agli immobili danneggiati dagli eventi sismici verificatisi il 17 agosto 2017 nei comuni di Casamicciola Terme, Forio e Lacco Ameno.
Tuttavia, la sentenza in esame chiarisce che questa procedura acceleratoria non si applica a quegli immobili che non possono usufruire dei contributi statali per la riparazione e la ricostruzione, in quanto oggetto di ordini di demolizione o ripristino impartiti dal giudice penale.
Condono edilizio - Procedura acceleratoria prevista ex art. 25 d.l. n. 109 del 2018, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 130 del 2018 - Immobili danneggiati che non possono usufruire di contributi statali in quanto oggetto di ordine di demolizione o di ripristino - Applicabilità - Esclusione. In tema di reati edilizi, la procedura acceleratoria prevista dall'art. 25 d.l. 28 settembre 2018, n. 109, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2018, n. 130, per le domande di condono già presentate, riguardanti gli immobili danneggiati dagli eventi sismici del 17/08/2017 ubicati nei comuni di Casamicciola Terme, di Forio e di Lacco Ameno, non trova applicazione in relazione agli immobili che non possono usufruire dei contributi statali per la riparazione e la ricostruzione di cui all'art. 21, comma 2-bis, d.l. citato, in quanto oggetto di ordine di demolizione o di ripristino impartito dal giudice penale.
Questa massima evidenzia chiaramente come la Corte di Cassazione abbia voluto tutelare l'integrità del processo penale e la sicurezza del patrimonio edilizio. Gli immobili soggetti a ordini di demolizione non possono avvalersi delle procedure di condono, a meno che non siano stati regolarizzati prima di tali ordini. Questo aspetto rappresenta una salvaguardia significativa per evitare che le violazioni edilizie possano essere sanate retroattivamente, a scapito della legalità e della sicurezza pubblica.
Le implicazioni pratiche di questa sentenza sono notevoli, poiché stabiliscono un precedente giuridico che potrebbe influenzare future decisioni in materia di reati edilizi e condoni. Gli immobili che si trovano in una situazione di irregolarità, in quanto soggetti a ordini di demolizione, non potranno beneficiare di alcun condono, proteggendo così i principi di legalità e pianificazione urbanistica.
In conclusione, la sentenza n. 14583 del 2023 rappresenta un'importante tappa nel percorso di regolamentazione dei condoni edilizi, chiarendo le condizioni di applicabilità delle procedure accelerate. È fondamentale che i proprietari di immobili danneggiati siano informati e consapevoli delle limitazioni legate alla loro situazione, per evitare di trovarsi in difficoltà nel momento in cui si richiedano contributi o si tenti di procedere con un condono.