La sentenza n. 48529 del 07/11/2023 rappresenta un importante punto di riferimento nella giurisprudenza italiana in materia di furto di energia elettrica. In particolare, la Corte ha affrontato il tema della contestazione delle circostanze aggravanti, legando la condotta di sottrazione di energia elettrica all'interesse pubblico. Questo articolo si propone di esaminare i dettagli della sentenza, evidenziando le implicazioni legali e pratiche che essa comporta.
Nella fattispecie, l'imputata L. M. si trovava accusata di furto di energia elettrica. La Corte d'Appello di Siracusa ha analizzato la contestazione relativa alla circostanza aggravante di cui all'art. 625, comma primo, n. 7 del Codice Penale, che prevede un inasprimento della pena per delitti commessi su cose destinate a un pubblico servizio. La sentenza ha annullato senza rinvio quanto deciso dal Tribunale, affermando che la contestazione della circostanza aggravante era legittima e non necessitava di una specifica formulazione.
Sottrazione di energia elettrica - Contestazione in fatto della circostanza aggravante - Sufficienza - Ragioni. In tema di furto di energia elettrica, può ritenersi legittimamente contestata in fatto, e ritenuta in sentenza senza la necessità di una specifica ed espressa formulazione, la circostanza aggravante di cui all'art. 625, comma primo, n. 7, cod. pen., in quanto l'energia elettrica fornita, su cui ricade la condotta di sottrazione, è un bene funzionalmente destinato a un pubblico servizio.
Questa massima evidenzia come la Corte ritenga che l'energia elettrica, in quanto fornita per un servizio pubblico, debba essere tutelata con particolare attenzione. La sentenza stabilisce che non è necessaria una specifica esplicitazione della circostanza aggravante, ma basta che il fatto sia contestato in modo chiaro e diretto.
La decisione della Corte ha ripercussioni significative per il diritto penale italiano, in quanto chiarisce alcuni aspetti procedurali riguardanti la contestazione delle circostanze aggravanti. Tra le principali implicazioni vi sono:
In conclusione, la sentenza n. 48529 del 2023 segna un passo importante nella lotta contro il furto di energia elettrica, rafforzando l'idea che tale condotta non solo danneggia i singoli fornitori, ma compromette anche il servizio pubblico. La giurisprudenza si allinea, quindi, verso una maggiore protezione dei beni destinati a pubblici servizi, con una contestazione delle circostanze aggravanti che si fa più accessibile. Questo approccio potrebbe influenzare futuri casi e contribuire a una maggiore deterrenza nei confronti di simili comportamenti illeciti.