Commento alla Sentenza n. 37978 del 2023: Maltrattamenti in Famiglia e Riconoscimento della Dignità della Persona

La sentenza n. 37978 del 3 luglio 2023, depositata il 15 settembre 2023, offre un'importante riflessione sui maltrattamenti in famiglia, evidenziando la distinzione tra conflitti normali all'interno di una coppia e comportamenti che ledono la dignità della persona. Questa decisione della Corte di Cassazione si inserisce in un contesto giuridico sempre più attento alla tutela delle vittime di violenza domestica, sia essa fisica che psicologica.

La Nozione di Maltrattamenti in Famiglia

Secondo la Corte, il reato di maltrattamenti è integrato da comportamenti reiterati, anche se non sistematici, che hanno lo scopo di ledere la dignità e l'identità della persona offesa. È fondamentale comprendere che non è sufficiente un singolo episodio di violenza per configurare il reato; piuttosto, è necessario considerare la complessità delle condotte nel loro complesso. La sentenza sottolinea che tali comportamenti possono manifestarsi sia attraverso la violenza fisica che psicologica.

ELEMENTO OGGETTIVO (MATERIALE) - Condotta maltrattante - Nozione - Fattispecie. In tema di maltrattamenti in famiglia, il reato è integrato da comportamenti reiterati, ancorché non sistematici, che, valutati complessivamente, siano volti a ledere, con violenza fisica o psicologica, la dignità e identità della persona offesa, limitandone la sfera di autodeterminazione. (In applicazione del principio, la Corte ha annullato agli effetti civili la sentenza che aveva ritenuto la condotta sopraffattrice unilateralmente tenuta dall'imputato ai danni della convivente "more uxorio" come espressiva di ordinaria "litigiosità di coppia", la quale presuppone invece che le parti della relazione si confrontino, anche veementemente, ma su un piano paritetico, di reciproca accettazione del diritto di ciascuno ad esprimere il proprio punto di vista).

Distinzione tra Litigiosità e Maltrattamenti

Uno degli aspetti più significativi della sentenza è la distinzione tra la litigiosità propria di una coppia e i maltrattamenti. La Corte ha annullato una precedente decisione che aveva considerato la condotta dell'imputato come una semplice espressione di conflitto, evidenziando la necessità di un confronto paritetico tra le parti. Se in una relazione si verifica un confronto, anche acceso, ma sempre rispettoso dei diritti reciproci, non si può parlare di maltrattamenti. Al contrario, quando uno dei partner esercita un controllo o una sopraffazione sull'altro, si configura un contesto di abusi.

  • Riconoscimento della dignità della persona offesa.
  • Comportamenti reiterati come elemento costitutivo del reato.
  • Distinzione tra conflitto e violenza.

Conclusioni

La sentenza n. 37978 del 2023 rappresenta un passo importante nella lotta contro i maltrattamenti in famiglia, evidenziando l'importanza di riconoscere e tutelare la dignità delle vittime. Essa fornisce un chiaro orientamento per i giudici e gli operatori del diritto, sottolineando che la violenza, sia essa fisica o psicologica, non può essere giustificata come semplice litigiosità. È fondamentale continuare a promuovere una cultura del rispetto e della parità all'interno delle relazioni, affinché ogni individuo possa esercitare liberamente la propria autodeterminazione senza temere violenze o abusi.

Studio Legale Bianucci