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Commento alla Sentenza n. 18797 del 2023: Nullità e Interrogatorio dell'Indagato | Studio Legale Bianucci

Commento alla Sentenza n. 18797 del 2023: Nullità e Interrogatorio dell'Indagato

La sentenza n. 18797 del 27 gennaio 2023, depositata il 4 maggio 2023, rappresenta un importante punto di riferimento per comprendere le dinamiche processuali relative all'interrogatorio dell'indagato e all'esercizio dell'azione penale. In particolare, il giudizio della Corte di Cassazione si concentra sulla questione della nullità del decreto di citazione a giudizio, in relazione al mancato espletamento dell'interrogatorio dopo il primo avviso di conclusione delle indagini.

Il Contesto della Sentenza

Nel caso esaminato, l'indagato aveva richiesto di essere interrogato dopo il primo avviso di conclusione delle indagini preliminari, ma tale interrogatorio non era stato espletato. Tuttavia, successivamente, era stato notificato un nuovo avviso di conclusione riguardante tutti i reati per cui si procedeva. La Corte ha ritenuto che la mancata richiesta di interrogatorio da parte dell'indagato dopo il secondo avviso non comportasse la nullità del decreto di citazione a giudizio.

Avviso di conclusione delle indagini – Richiesta di interrogatorio da parte dell'indagato - Mancato espletamento - Riunione di procedimenti - Nuovo avviso di conclusione relativo a tutti i reati per cui si procede - Mancata richiesta di essere sottoposto ad interrogatorio dopo la ricezione del nuovo avviso - Esercizio dell'azione penale - Nullità - Esclusione - Ragioni. Il mancato espletamento dell'interrogatorio dell'indagato che ne abbia fatto richiesta dopo aver ricevuto un primo avviso di conclusione delle indagini preliminari non dà luogo a nullità del decreto di citazione a giudizio nel caso in cui, disposta la riunione ad altro procedimento, sia stato notificato un nuovo avviso di conclusione delle indagini relativo a tutti i reati per cui si procede e l'indagato, successivamente ad esso, non abbia rinnovato la richiesta di essere sottoposto ad interrogatorio, con conseguente legittimo esercizio dell'azione penale da parte del pubblico ministero. (In motivazione, la Corte ha precisato che l'adozione e la notifica del secondo avviso di conclusione determina autonomi effetti processuali, tra i quali la decorrenza di un nuovo termine entro il quale l'indagato può esercitare le proprie facoltà difensive).

Le Implicazioni della Sentenza

Le implicazioni di questa sentenza sono rilevanti per la comprensione delle procedure penali. In primo luogo, si evidenzia la necessità per l'indagato di rinnovare la richiesta di interrogatorio nel caso di un nuovo avviso di conclusione delle indagini. La Corte, infatti, ha chiarito che la notifica di un secondo avviso comporta il decorso di un nuovo termine per esercitare le facoltà difensive, rendendo superflua la richiesta fatta in precedenza.

  • Chiarezza sulla validità del procedimento penale anche in assenza di un interrogatorio espletato.
  • Importanza di essere sempre aggiornati sulle notifiche di avviso di conclusione delle indagini.
  • Necessità di una strategia difensiva ben pianificata in base alle scadenze processuali.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza n. 18797 del 2023 fornisce un'importante interpretazione riguardo al ruolo dell'interrogatorio dell'indagato e alle conseguenze della notifica di un nuovo avviso di conclusione delle indagini. La Corte di Cassazione ribadisce che, in assenza di una nuova richiesta di interrogatorio, il pubblico ministero può legittimamente esercitare l'azione penale. Questo principio è fondamentale per garantire la fluidità del processo e la tutela dei diritti delle parti coinvolte.

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