La sentenza n. 21198 del 2023: il principio di proporzionalità nell'ordine di demolizione di immobili abusivi

Recentemente, la Corte di Cassazione ha emesso la sentenza n. 21198 del 15 febbraio 2023, riguardante un caso di demolizione di un immobile abusivo che costituiva l'unica abitazione di una famiglia. Questo provvedimento offre spunti significativi per comprendere come il principio di proporzionalità debba essere applicato in contesti di reati edilizi, in particolare in situazioni dove la demolizione potrebbe comportare gravi conseguenze per i soggetti coinvolti.

Il contesto della sentenza

Nell'analizzare la sentenza, è fondamentale considerare che essa affronta il delicato equilibrio tra il rispetto delle normative edilizie e la tutela dei diritti umani, in particolare il diritto alla casa sancito dall'articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. La Corte ha stabilito che, nel caso in cui un'abitazione abusiva costituisca l'unica residenza di un nucleo familiare, l'Autorità giudiziaria deve rispettare il principio di proporzionalità. Questo principio implica che la misura della demolizione non deve essere eccessiva rispetto all'obiettivo di ripristinare la legalità.

Il principio di proporzionalità

Ordine di demolizione - Manufatto abusivo destinato ad unica abitazione familiare - Principio convenzionale di proporzionalità - Operatività - Condizioni. In tema di reati edilizi, l'Autorità giudiziaria, nel dare esecuzione all'ordine di demolizione di un immobile abusivo costituente l'unica abitazione familiare, è tenuta a rispettare il principio di proporzionalità enunciato dalla giurisprudenza convenzionale nelle sentenze della Corte EDU, 21/04/2016, Ivanova e Cherkezov c. Bulgaria, e della Corte EDU, 04/08/2020, Kaminsk as c. Lituania, a condizione che chi intenda avvalersene si faccia carico di allegare, in modo puntuale, i fatti addotti a sostegno del suo rispetto. (In motivazione, la Corte ha precisato che tali fatti, ove allegati dall'autore dell'abuso, non possono dipendere dalla sua inerzia ovvero dalla volontà sua o del destinatario dell'ordine, non potendo il condannato lucrare sul tempo inutilmente trascorso dalla data di irrevocabilità della sentenza, posto che l'ingiunzione a demolire trova causa proprio dalla sua inerzia).

La Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali, sottolineando che il principio di proporzionalità deve essere concretamente applicato. Questo significa che, in presenza di un'abitazione abusiva, non si può procedere automatica alla demolizione senza considerare le circostanze specifiche del caso, come la situazione economica e sociale della famiglia coinvolta.

Implicazioni pratiche della sentenza

  • Necessità di una valutazione caso per caso: ogni situazione di abuso edilizio deve essere analizzata in funzione delle circostanze specifiche.
  • Riconoscimento dei diritti delle famiglie: la tutela della casa come diritto fondamentale implica che la demolizione non può avvenire in modo indiscriminato.
  • Possibilità di difesa: l'autore dell'abuso ha l'onere di dimostrare che la demolizione sarebbe sproporzionata rispetto alle circostanze.

In conclusione, la sentenza n. 21198 del 2023 rappresenta un importante passo verso un'applicazione più giusta e equilibrata delle leggi edilizie, ponendo l'accento sulla necessità di considerare le conseguenze delle azioni legali sui diritti delle persone coinvolte.

Conclusioni

In sintesi, la Corte di Cassazione ha ribadito che il principio di proporzionalità deve essere il faro guida nelle decisioni riguardanti l'ordine di demolizione di immobili abusivi, specialmente quando questi costituiscono l'unica abitazione di una famiglia. Questo approccio non solo rispetta le normative, ma tutela anche i diritti fondamentali dei cittadini, garantendo un equilibrio tra legalità e giustizia sociale.

Studio Legale Bianucci