Il recente pronunciamento della Corte di Cassazione, attraverso la sentenza n. 28009 del 10 aprile 2024, fornisce importanti chiarimenti in merito alla quantificazione del danno patrimoniale nei reati fallimentari. L'oggetto della controversia si è concentrato sulla corretta applicazione dell'articolo 219 della legge fallimentare, in particolare riguardo alla circostanza aggravante relativa al danno di rilevante gravità.
La legge fallimentare italiana, in particolare l'articolo 219, comma 1, prevede specifiche circostanze aggravanti in caso di bancarotta patrimoniale. La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, ha chiarito che l'entità del danno va calcolata sul valore complessivo dei beni sottratti all'esecuzione concorsuale, e non sul pregiudizio subito da ciascun partecipante al piano di riparto dell'attivo. Questo approccio mira a garantire una valutazione più equa e rappresentativa della gravità dei fatti.
Danno patrimoniale di rilevante gravità - Criteri di individuazione - Indicazione. In tema di reati fallimentari, ai fini del riconoscimento della circostanza aggravante di cui all'art. 219, comma 1, legge fall., l'entità del danno provocato dai fatti configuranti bancarotta patrimoniale va commisurata al valore complessivo dei beni che sono stati sottratti all'esecuzione concorsuale, piuttosto che al pregiudizio sofferto da ciascun partecipante al piano di riparto dell'attivo, indipendentemente dalla relazione con l'importo globale del passivo.
Questa massima evidenzia come la valutazione del danno non debba limitarsi a considerare le singole perdite subite dai creditori, ma debba piuttosto riflettere il danno complessivo causato alla massa dei creditori attraverso la sottrazione di beni. Questo approccio si allinea con il principio di tutela della collettività dei creditori, che deve essere salvaguardata in caso di fallimento.
Le implicazioni di questa sentenza sono significative per gli operatori del diritto e per i professionisti coinvolti in procedimenti di diritto fallimentare. Alcuni aspetti da considerare includono:
In conclusione, la sentenza n. 28009 del 2024 rappresenta un passo importante nella giurisprudenza fallimentare italiana, chiarendo i criteri di valutazione del danno patrimoniale in caso di bancarotta. Questo approccio non solo favorisce una maggiore equità nella tutela dei diritti dei creditori, ma contribuisce anche a una migliore comprensione delle dinamiche legate ai reati fallimentari. È fondamentale per gli avvocati e i professionisti del settore tenere in considerazione queste indicazioni per garantire una corretta applicazione delle norme in situazioni future.