Il patteggiamento in continuazione rappresenta una particolare modalità di definizione del procedimento penale in cui l'imputato, riconoscendo la propria colpevolezza, può ottenere una pena ridotta. Questo istituto giuridico è regolato dall'art. 444 del Codice di Procedura Penale italiano.
Il patteggiamento in continuazione si verifica quando un imputato riconosce di aver commesso più reati che, pur essendo distinti, presentano un nesso logico o temporale tra loro. La legge prevede che, in questi casi, sia possibile richiedere una riduzione della pena, calcolando il cumulo giuridico delle pene previste per ciascun reato commesso.
"La continuazione tra reati consente di applicare una pena unica, più favorevole rispetto alla somma delle pene previste per ciascun reato."
La normativa italiana specifica che per ottenere il patteggiamento in continuazione, l'imputato deve presentare un'istanza al giudice competente. Questa richiesta deve essere accompagnata dalla descrizione dettagliata dei reati e delle circostanze che giustificano il nesso di continuazione, oltre all'accordo sulla pena con il pubblico ministero.
Il calcolo della pena in regime di continuazione prevede l'applicazione di una pena base, aumentata per ciascun reato successivo. Il giudice, in presenza di un accordo tra le parti, determina la pena finale, che non può superare determinati limiti stabiliti dalla legge.
Per avviare il procedimento, è necessario presentare una formale istanza di patteggiamento, corredata da tutti i dettagli necessari per la valutazione del caso.
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